domenica 25 luglio 2010

Il libro, una rarità

Il ridimensionamento del ruolo del libro cartaceo sarà inevitabile di fronte all’avanzata del digitale ma – come si sostiene da varie parti – la “morte del libro” è un’evenienza perlomeno molto lontana. Di certo si perderà un po’ della familiarità con questo oggetto, finora così presente nella storia dell’uomo, per cui ci si chiede fra quanti anni diventerà addirittura raro, solo un pezzo da museo. Evitando di azzardare profezie, posso però rilevare che già ora in realtà la conoscenza del libro di carta, inteso nella sua materialità di supporto fisico, principia a difettare. Faccio solo due esempi.
Fino a non molto tempo fa, alcune case editrici più ricercate immettevano sul mercato i propri libri lasciandoli intonsi, ovvero non facendoli tagliare (rifilare) sui tre lati. Per generazioni di lettori precedenti le attuali, era del tutto normale doversi via via “aprire” le pagine facendo scorrere il tagliacarte lungo i bordi. Era un gesto antico che racchiudeva in sé il senso di scoperta che ogni pagina offre. Permetteva fra l'altro di farsi poi rilegare i libri a proprio piacimento e inoltre garantiva che il libro fosse davvero nuovo. La pratica, a quanto ne so, è caduta in disuso, però libri intonsi ancora  girano nei mercatini e nei magazzini di vecchi editori. Il lettore d’oggi ormai non sa più riconoscere tali “chicche”, e la reazione è suppergiù sempre la stessa: «scusa, ma questo è difettato!».
Amazon annuncia il sorpasso nelle vendite di e-book rispetto agli hardcover, e i nostri giornali riportano la notizia con gran squillo di trombe e la solita imprecisione condita di sensazionalismo: «Gli ebook superano i libri di carta». Il tiro viene parzialmente corretto nel prosieguo dell’articolo, ma il messaggio ormai è passato. L’imprecisione è segnalata dal Post: «all’ultimo giro Amazon ha venduto più libri elettronici che libri rilegati, escludendo quindi dal conteggio i tascabili e le altre edizioni non rilegate (hardcover)». La traduzione corretta – questo è il punto che mi interessa – non è rilegati, dato che tutti i libri sono rilegati; in caso contrario sarebbero fascicoli sciolti. Gli hardcover sono i libri con copertina rigida. Tutti gli altri, come ad esempio i tascabili, sono libri in brossura, termine spesso utilizzato con il significato opposto di legatura di pregio.
Insomma, a ben vedere, nell'uso improprio dei termini che lo caratterizzano, già ci sono i segni del declino del libro fisico; ma tra un po’, a quanto dice Amazon, queste saranno solo oziose distinzioni per storici e antiquari.

Foto © Gwyndon

1 commento:

Matilde ha detto...

L'uomo nel corso della sua storia di lettore ha cambiato più volte i "supporti" utilizzati per trasmettere la scrittura: dall'argilla delle tavolette, alla cera, alla pietra, al papiro e alla pergamena. La cosa importante non è il supporto in sé ma che ci sia sempre qualcuno in grado di fare da tramite quando la memoria scritta è andata perduta. Qualche anno fa pensavamo che un floppy avrebbe cambiato la nostra esistenza e la nostra memoria, poi è arrivato il cd e ora? Teniamoci ancora cara la carta, magari imparando a riciclarla!, la possiamo usare ovunque senza una presa elettrica!

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