venerdì 8 gennaio 2021

La felicità è altrove

romanzo bisson
Più di dieci anni orsono, in uno dei primi post di questo blog, citavo Anton Ego, il severo recensore gastronomo di Ratatouille: «Per molti versi la professione del critico è facile. Rischiamo molto poco pur approfittando del grande potere che abbiamo su coloro che sottopongono il proprio lavoro al nostro giudizio; prosperiamo grazie alle recensioni negative che sono uno spasso da scrivere e da leggere. Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare, è che nel grande disegno delle cose anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale».

C'è dunque sempre inevitabile la tentazione a mettere più anima nelle cose. Anche se una norma a cui il recensore di libri dovrebbe sempre attenersi, è quella di non provare mai a saltare sull'altra riva. Il recensore che diviene scrittore si espone ad un alto rischio, anzi almeno a due. Offrire il destro alla vendetta di chi fu a suo tempo stroncato dalle sue parole, e perdere la libertà di potersi esprimere liberamente rispetto alle creazioni dei 'colleghi'.

Detto ciò, mi sento serenamente tranquillo nel correre il rischio, non tanto per la fiducia in ciò che vado qui sotto a proporvi, quanto per simpatia verso il motto "in fondo si vive una volta sola".

Per farla breve, ecco la notizia: è uscito per l'editore Diacritica il mio romanzo La felicità è altrove, lo potete scaricare liberamente da qui, ma a quel punto vi toccherà pure leggerlo e se volete commentarlo.

Mi farà in ogni caso piacere.

(Post di Sebastiano Bisson)

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