E' tempo di sospendere il credibile e mettersi ad inseguire storie di un passato che non è mai stato, di un futuro ignoto, temuto o vagheggiato, di terre così lontane nello spazio e nel tempo da non aver mai udito parola umana. Storie raccolte e commentate da Elena Piatti, nella biblioteca di frodo.
AAA Mondo cercasi
![Il dardo e la rosa Il dardo e la rosa](http://www.librazioni.it/libri/images/books/771/9788850213771.jpg)
Infatti il ‘mito fondatore’ della società descritta nel libro è un guazzabuglio di cui è purtroppo troppo facile isolare gli ingredienti. Una base abbondante di Dan Brown, unita ad un accenno di mitologia greca. Infine, per insaporire il tutto, una buona dose di erotismo, che lungo le pagine accentuerà sempre più – ma senza trascendere ad eccessi – il proprio carattere sadomaso.
Un altro evidente difetto del volume non si lascia ahimé dimenticare una volta digerite – o dimenticate – le prime trenta pagine. La storia è ambientata in un mondo di propria creazione, ma sin dalla mappa i dubbi in proposito assillano il lettore. È vero che è difficile inventare un universo senza ispirarsi a quello reale, ma qui si tratta di ricalco. Trovare nella cartina, e al posto giusto, Eire, Aragonia, la città chiamata «La Serenissima», rende difficile quell'estraniamento dalla realtà che un universo fantasy dovrebbe garantire. Sentir parlare nel testo di «continente europano» spinge chiunque di primo acchito (combinato con la cartina, per di più) a lamentarsi del refuso. Accorgersi che di refuso non si tratta e pensare che, probabilmente, nell'originale inglese l'impressione di refuso era ancora più forte (scommetto che il continente è europan anziché european), porta ad una sola conclusione. Jacqueline Carey sottovaluta i lettori di fantasy, considerandoli un pubblico non esigente. O, peggio, considera il fantasy un genere-discarica a cui non vale la pena sacrificare eccessiva cura. Ma non è sufficiente cambiare solo un paio di nomi e inserire qualche essere con poteri più o meno soprannaturali per scrivere un buon fantasy.
Un bel libro rovinato dalle trascuratezze dell'autrice, evidentemente priva della perizia che le avrebbe fatto meritare l'elogio di un giornale americano, riportato in copertina, che la assurge pomposamente «nell'empireo dei grandi autori fantasy», luogo in verità a lei inesorabilmente precluso.
(post di Elena Piatti)
Jacqueline Carey, Il dardo e la rosa, Milano, TEA, 2007
Le mie chiocciole: @
Le mie chiocciole: @
Da regalare: al compagno di banco che conosceva a memoria tutte le capitali del mondo.
1 commento:
Ed è un peccato che la strada inaugurata dalla grande Tanith Lee, quella di un fantasy molto low magic ed in cui l'ambientazione è si solo un pretesto ma coerente e affscinante, a 30 anni di distanza si appiattisca all'ennesimo libro di genere per vacanzieri annoiati.
L'ennesimo libro "empireo dei grandi autori fantasy" che nessun appassionato storico del genere si sognerebbe di definire tale, figuriamoci di leggerlo.
Caro Elric e caro Cugel ... alla fine sempre da voi torniamo.
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